Siamo abituati a pensare che tutto passi dal denaro, che lo scopo primario sia aumentare i profitti, ridurre perdite, tagliare i costi e aumentare i guadagni.
La Politica negli ultimi anni parla solo di soldi, di come pagare la Sanità, le Pensioni, tassare meno le imprese, aumentare i posti di lavoro per i giovani.
Spulciando i concorsi pubblici, ho notato che effettivamente ci sono un sacco di concorsi, lo Stato a bisogno di nuova Forza lavoro a tutti i livelli, per tutti i tipi di preparazione, per tutte le regioni d’Italia e in particolare per l’area di Roma.

I meno giovani vogliono andare i Pensione e i più giovani vorrebbero la loro indipendenza economica, ma negli ultimi tempi si sono “rilassati” all’idea che fintanto che il lavoro non arriva, c’è sempre la manina al portafoglio di papino o mammina che provvede, tutti i giovani sono così? No. Ma se lo fossero non ci sarebbe da meravigliarsi.

Cosa c’entra con la Pace e la guerra?
Oggi si parla in particolare di Gaza e la tregua di un’occupazione che dura da anni, il 7 ottobre ha sollevato un polverone, ha dato a Netanyahu fermo leader della destra estrema Israleliana, il pretesto per realizzare il piano migliore di sempre, radere al suolo tutta la striscia di Gaza e convincere gli americani che questa sarebbe l’occasione per gli Stati Uniti di investire denaro sulla costa di Gaza, una nuova Dubai, un’altra Las Vegas nel Mediterraneo.
E in fondo, da un punto di vista prettamente economico il presidente Trump sarebbe anche favorevole ad una speculazione edilizia (il suo primo amore) nella ormai ex Palestina.
Però gli occhi del mondo sono puntati su Washington e Tel Aviv e allora, Gianni e Pinotto, hanno scritto una “bella” proposta di Pace da presentare ad Hamas dove sono previste la Ricostruzione, il rilascio dei prigionieri Israleliani, i prigionieri palestinesi e tutto questo gestito da Mr. Petrolio inglese Tony Blair.

Una proposta da niente, un’idea pacifica, per mettere a tacere tutte quelle persone che occupano le piazze, le strade, le stazioni del mondo, da Roma a Tokyo, da Sydney a Washington il popolo ha alzato un po’a testa, non vorremmo che diventi un vizio, che diventi una reale presa di coscienza, che il mondo decida davvero di incidere su ciò che decidono altri per tutti noi.

La Tregua è dietro l’angolo, per il bene dei Palestinesi, che a detta di Trump ( a detta di Trump… Quindi, è scritto sulla sabbia, della spiaggia di Gaza appunto…), potranno ritornare dopo la ricostruzione, parliamo di anni, dopo anni nelle tende o chissà dove i Palestinesi potranno tornare a Gaza, ad abitare lussuose case classe A+++ costruite coi soldi americani e quindi regalate ai Palestinesi poveri e Senza casa (distrutta da Netanyahu).

Insomma, una favola moderna, incorniciata da carri armati, droni e fucili di precisione.

Hamas và in pensione, il suo scopo è terminato, ha reso i Palestinesi dei nomadi, come un tempo erano gli ebrei, odiati da tutti e raminghi nel mondo.

La favola finisce qui, dei Palestinesi, resterà fra qualche anno l’immagine di quei bambini sporchi di polvere e sangue e centinaia di bandiere in tutto il mondo, orgogliosamente esposte in questi giorni, ma ormai in cantina o nel secco della spazzatura.

La Pace è uno stato d’animo, non è uno stato di polizia, non è uno stato di guerra, non è lo Stato d’Israele.

Valentino Angarano 

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