Il complesso di Villa Monticello a Roma è la sede dell’Ambasciata svizzera in Italia e consta di un insieme di costruzioni tutte ruotanti intorno all’edificio principale che nel tempo ha subito una serie di trasformazioni tanto sotto l’aspetto della proprietà che sotto quello meramente urbanistico già a partire negli anni a cavallo dei secoli XVII – XVIII ad opera particolarmente di Giovanni Battista Contini, allievo del Bernini.
L’attuale nucleo che costituisce la villa sarebbe stato costruito, secondo le ricerche effettuate nell’archivio di Propaganda Fide, da Curzio e Girolamo Longhi verso la fine del Cinquecento; il complesso venne successivamente, attraverso la elargizione di una ingente somma da parte di Papa Clemente XI tra il 1700 ed il 1721 al Collegio UIrbano, acquistato dal Collegio Germanico – Ungarico affinché fosse destinato in favore degli allievi del medesimo collegio “…per sollievo et onesta ricreazione degli alunni…”; lo stesso collegio Urbano era allora, in zona Parioli antica, già proprietario della non lontana Villa Taverna, attuale residenza dell’Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia.
La villa Monticello, che la Confederazione Elvetica acquistò nel 1937 unitamente alla consistenza dell’annesso terreno, è attualmente sede dell’Ambasciata Svizzera in Italia ed ha subito nel tempo diverse e variegate trasformazioni urbanistiche; l’attuale complesso è stato anche restaurato negli anni venti del secolo scorso dal barone Alberto Fassini su un progetto iniziale di Carlo Maria Busiri Vici.
La villa, per come appare ora dopo una ulteriore serie di recenti restauri durati due anni, è stata oggetto di lavori che hanno riguardato le fondazioni ed, in genere, il rafforzamento dell’intero edificio oltre che di un particolare adeguamento tecnologico che consente di produrre buona parte dell’energia utilizzata in villa attraverso un particolare sistema di pali geotermici.
Le origini e le vicissitudini della villa Monticello sono state descritte nel corso di una interessante conferenza tenutasi nella sede dell’Ambasciata Svizzera a Roma da Ariane Valera Braga che, al riguardo, ha effettuato una accurata ricerca la quale ha anche formato oggetto di un interessante libro dal titolo “ Villa Monticello. L’Ambasciata Svizzera in Italia “
Nel corso della medesima conferenza il padrone di casa, S.E. l’Ambasciatore Roberto Balzaretti, ha descritto lo stato attuale della Villa Monticello dopo l’esecuzione di importanti lavori di restauro durati due anni che hanno riguardato interventi sulle fondazioni ed il rafforzamento in genere dell’intero edificio, evidenziando altresì la particolare attenzione posta nell’opera di restauro di un frammento di un affresco, opera di Giovanbattista Tiepolo ed esposto nel salone d’onore dell’Ambasciata, raffigurante l’ingresso del gonfaloniere Pier Soderini a Firenze proveniente dalla villa Soderini a Nervesa della Battaglia ( Treviso ) dopo che l’edifico venne colpito da una granata che distrusse completamente l’edificio all’interno del quale era ospitato l’intero e più completo affresco. Le vicissitudini dell’affresco ed il suo rocambolesco seppur parziale recupero sono state poi dettagliatamente descritte dalla storica dell’arte Chiara lo Giudice autrice del libro “ Tiepolo restituito, affreschi di G.Battista e G.Domenico Tiepolo coinvolti nei due conflitti mondiali “.
