Accade oggi: 4 Novembre- La Crisi che ha Dato il Via alla Rivalità tra Teheran e Washington
Sin dal 1979 l’Iran è uno dei principali rivali di Washington in Medio Oriente. Teheran sostiene diversi gruppi terroristici, come Hezbollah e Hamas, contro gli Stati Uniti e i loro alleati.
A loro volta, gli Stati Uniti hanno imposto pesanti sanzioni economiche contro l’Iran e cercano di isolare diplomaticamente il Paese il più possibile.
Per quanto riguarda le moderne tensioni tra le due nazioni, è sorprendente apprendere che prima del 1979 Washington considerava l’Iran il suo principale alleato mediorientale assieme ad Israele.
Le ragioni di questa precedente alleanza e della moderna rivalità tra le due nazioni risalgono entrambe al 1953. In questa data, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna appoggiarono un colpo di stato contro il primo ministro iraniano Mohammad Mossadeq.
Mossadeq era un riformista che si era inimicato le due potenze occidentali con il suo piano di nazionalizzare le risorse petrolifere dell’Iran. Allo stesso tempo, anche lo Shah Reza Pahlavi aveva iniziato a diffidare di lui in quanto voleva limitare i poteri del monarca.
Nel 1953 Washington diede inizio all’operazione Ajax, il colpo di stato volto a rovesciare Mossadeq e a trasformare l’Iran in una monarchia assoluta sotto il comando dello Shah. Il colpo di stato ebbe successo.
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Per i successivi 26 anni, lo Shah governò l’Iran con il pugno di ferro. Dissidenti politici venivano arrestati e torturati dalla sua polizia segreta, mentre la popolazione iraniana viveva in condizioni di sempre maggiore povertà a causa delle sue spese folli.
Lo Shah si era anche alienato la parte più conservatrice del Paese con le sue politiche volte a diminuire l’influenza degli imam nel mondo politico iraniano. Il suo errore peggiore fu però lasciare in vita il religioso fondamentalista Ruhollah Khomeyni.
Nel 1979, una rivolta popolare costrinse lo Shah ad abbandonare il suo Paese. L’unica fazione abbastanza organizzata e popolare per prendere il suo posto era quella dei fondamentalisti islamici di Khomeyni.
Dopo la caduta dello Shah, ebbe luogo la prima crisi diplomatica tra Washington e il nuovo regime fondamentalista. Il 4 novembre 1979, più di 500 studenti iraniani attaccarono l’ambasciata statunitense nel timore che Washington stesse pianificando un nuovo colpo di stato per riportare al potere lo Shah.
Gli studenti catturarono 52 ostaggi. In cambio della loro liberazione, Khomeyni pretese da Washington la consegna dello Shah in modo che fosse giudicato per i suoi crimini contro il popolo iraniano. Gli Stati Uniti rifiutarono ed imposero una serie di sanzioni contro Teheran.
Alla fine, tutti gli ostaggi furono liberati il 20 gennaio 1981 quando Washington accettò di scongelare i fondi iraniani depositati presso banche americane, bloccati all’indomani dello scoppio della crisi.
Tuttavia, nonostante la risoluzione pacifica della crisi, i rapporti tra i due Paesi rimangono tutt’oggi ostili.
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