Del 6 Dicembre 2023 alle ore 22:36Dalla Scuola pratica commerciale con Banco Modello nel 1873 alla Facoltà di Economia e Commercio nel 1936. Bari prima di Harvard per la metodologia didattica basata sui casi reali.
BARI – Bari prima di Harvard nella metodologia didattica basata sui casi reali? Pare proprio di sì. La tesi, che ha evidenti riscontri storici, è emersa stamane alla Camera di Commercio di Bari nel convegno “Il Pionierismo della Camera di Commercio di Bari nello sviluppo delle Istituzioni di istruzione Commerciale”, fortemente voluto da Giuseppe Mongelli, direttore generale della Ragioneria Territoriale dello Stato di Bari-BAT e organizzato dall’ente camerale barese.
Fu Tommaso Columbo, un giovane consigliere della Camera di Commercio ed Arti di Bari, nel 1873 a soli 27 anni, a battersi per l’istituzione della Scuola pratica commerciale con Banco Modello, in cui si insegnavano i casi reali delle vecchie case di commercio o di arbitraggio, e che fino ad allora era presente in Italia solo a Venezia. Con l’istituzione, in seguito, della Regia Scuola di Commercio con Banco Modello, Bari fu dunque fra le prime città in Europa ad avere una scuola di istruzione superiore in materia commerciale. Docenti e studenti furono ospitati dal 1889 in un bellissimo palazzo, in prossimità del mare, appena ultimato, che ancora oggi è sede della Camera di Commercio di Bari e che fu a tutti gli effetti l’embrione dell’attuale facoltà di Economia e Commercio, nata nel 1936.
«Sin da allora, parliamo di 150 anni fa, la dimensione culturale ed educativa rappresentò uno dei principali campi di intervento della Camera di Commercio – ha detto nei saluti introduttivi il presidente dell’ente, Luciana Di Bisceglie – e lo è ancora oggi, in cui le Camere di Commercio si candidano a diventare il più grande erogatore nazionale di educazione all’impresa. Qualificando la formazione si sostiene la competitività delle imprese e dei territori, si supporta la crescita di produttività e si favorisce l’occupabilità di lungo termine».
Il ruolo importantissimo dell’ente barese nella formazione della moderna cultura economica e nella valorizzazione della vocazione mercantile del territorio è stata evidenziata negli interventi dei professori Vittorio dell’Atti e Ezio Ritrovato dell’Università degli Studi di Bari, e Massimo Sargiacomo, dell’Università degli Studi di Pescara. «Si dice – ha affermato Sargiacomo – che la metodologia didattica basata su casi reali sia stata inventata nel 1908 alla Harvard Business School, ma guardando la nascita e l’evoluzione delle scuole superiori di Commercio, il primato se lo contendono Bari e Venezia, nonostante non l’abbiamo mai reclamato».
E dunque Tommaso Columbo, che sarebbe diventato anni dopo presidente dell’ente, fece stanziare in bilancio 6mila lire, che sarebbero serviti per un primo studio di impianto di una scuola di pratica commerciale, portando “soffi di vita nuova“ – sono parole sue, per ridurre il divario tra la debole economia del sud ancora borbonico e il ricco nord. Di lì prese piede un importante dibattito sullo sviluppo dell’economia regionale e sulla formazione della nuova classe dirigente dell’epoca, che vide fra i tanti protagonisti anche Salvatore Cognetti de Martiis, (uno dei padri dell’Economia politica in Italia, maestro di Luigi Einaudi ). Erano quelli gli anni in cui ci si interrogava sull’avvenire della Puglia, chiedendosi se sarebbe stato essenzialmente agricolo o industriale.
La Camera di Commercio, dunque, ha saputo, immediatamente, leggere i cambiamenti in atto a livello produttivo e commerciale, supportando i futuri operatori con studi mirati. Ma non solo. «Ѐ anche intervenuta parallelamente – come evidenziato dal segretario generale dell’ente, Angela Patrizia Partipilo – in importanti iniziative economiche di notevole portata: l’integrazione delle linee ferroviarie pugliesi; la realizzazione del nuovo porto di Bari con la partecipazione a nuove compagnie marittime, tipo la Società di navigazione “Puglia”; la realizzazione dell’Acquedotto Pugliese; la gestione della crisi vitivinicola a seguito della rottura dei trattati commerciali con la Francia; le prime fiere espositive d’inizio Novecento e la Fiera del Levante grazie all’attivissimo presidente Antonio De Tullio».
Dunque un’azione, quella camerale, sin dagli inizi, davvero vigorosa, protesa sempre verso le imprese, creando intelligenti sinergie come quella tra mondo scolastico-accademico e mondo dell’impresa. Sinergia, quest’ultima, più che mai d’attualità, «basti pensare alle missioni del PNNR», come evidenziato dal Magnifico Rettore dell’Università di Bari Stefano Bronzini.
Il convegno ha costituito altresì l’occasione per un confronto tra rappresentanti istituzionali, soggetti protagonisti della formazione scolastica e universitaria – da Adriano Buzzanca , direttore dell’Archivio di Stato di Bari, Barletta e Trani, Giuseppina Lotito, dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, ambito territoriale di Bari/BAT – e il mondo imprenditoriale. Hanno portato la loro “storie di impresa Francesco Divella – F. Divella S.P.A. e Angelo Volpe – La Lucente S.p.A.. Obiettivo: promuovere nell’interazione e nel confronto fra le parti interessate il miglioramento dei servizi formativi alle imprese.L’articolo Bari prima in Europa nel 1886, ad avere una scuola superiore commerciale è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.