Del 13 Aprile 2024 alle ore 22:20

“Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret… Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32 Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo… Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo».
Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio… Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l’angelo partì da lei” (Cfr Luca 1,26 – 38).
Se Maria fosse stata una ragazzina molto povera e il Signore avesse approfittato della sua miseria, elargendole una lauta ricompensa affinché mettesse a disposizione il suo utero, sicuramente dovremmo condannare il cattivo comportamento del Signore. Non lo facciamo, giacché nessuna ricompensa fu offerta a Maria ed ella acconsentì”.  Perché non si fa la stessa cosa, per la gestazione per altri? Perché si condanna sempre la pratica, anche quando una donna mette a disposizione il proprio utero volontariamente, per generosità e senza ricevere compensi?
Tra ciò che racconta Luca e la gestazione per altri c’è qualcosa di analogo, ma ovviamente non è la stessa situazione. Infatti, a Maria il figlio non fu tolto subito, ma da grande quando fu crocifisso. E il Signore sapeva che glielo avrebbero tolto in maniera atroce. Maria non lo sapeva. Grave omissione? Il Signore si servì di Maria sia pure per un nobile scopo.
Non è la stessa situazione. Ma era solo per far capire che la pratica della gestazione per altri non può essere condannata in sé. E non sembra sia stato dimostrato che i bambini nati grazie alla gestazione per altri, siano più infelici degli altri bambini.
Renato Pierri   

L’articolo “La gestazione per altri” nel Vangelo è già apparso su Il Corriere Nazionale.

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