Niente party in qualcuno dei locali più griffati d’Italia, stavolta Manila Gorio ha deciso di festeggiare qui, e a pochi chilometri da casa, il suo compleanno, ma senza per questo rinunciare a niente. La sua scelta? Rutigliano e Palazzo Chiaia, un posto sicuramente di charme per le sue atmosfere calde e un po’ retrò, e dunque perfetto per una serata elegante, per quanto fra amici. Tutto come nelle previsioni, è una nutrita schiera di scrittori, giornalisti, modelle, artisti … quella che domenica scorsa è venuta a trovarla persino da fuori regione, e anche da molto lontano; insieme a loro, comunque, tante le presenze di influenti personaggi della politica pugliese e di ogni colore, non dimenticando che la Gorio è una che si occupa di questo nelle sue seguitissime trasmissioni (tanto che per un attimo aveva persino accarezzato l’idea di candidarsi lei stessa) e che a breve a Bari si va alle urne. Impossibile citare qualcuno senza far ingiusto torto ad altri, una vera e propria festa VIP, per lo chic e la varietà dei selezionatissimi ospiti, come non ne vedevamo da tempo, una così, almeno qui da noi… insomma qualcosa che ha finito col farci sembrare quasi di essere nel mitico “Anema e core” di Capri e del compianto Guido Lembo, anziché in Puglia. Stuzzichini, raffinati prosecchi e la calda voce della famosa Chantal Sisto ad animarla, una serata indimenticabile che è stata pure l’occasione per un annuncio importante di Manila Gorio: i suoi seguitissimi talk e appuntamenti sul web saranno trasmessi, e con lei come direttore editoriale, sul canale indipendente “Political TV “a breve in chiaro, e quindi comodamente visibile anche sui televisori di casa. Né l’unica sorpresa della serata, tutti i politici impegnatissimi in questa campagna elettorale, già al calor bianco per le incresciose vicende pugliesi al vaglio degli inquirenti, l’unico che ha poi fatto una puntatina per far gli auguri alla Gorio è stato Fabio Romito, il candidato unitario del centro destra a queste amministrative di giugno per Bari.

Un’improvvisata che ha stupito la stessa Gorio che però, ricordando i suoi esordi come anchorwomen e lui allora giovane e brillante consigliere regionale – e facendogli gli auguri a sua volta per la sua campagna a sindaco di Bari – lo ha voluto presentare così: «dopo aver ricevuto mille, duemila, tremila no, Fabio Romito è stato l’unico a venire nella mia trasmissione a darmi una mano affinché tutti gli altri potessero considerare Manila Gorio non con pregiudizio ma come una persona che voleva riscattare la sua vita». Parole bellissime che parlano di riconoscenza, di amicizia e di due persone vere in un mondo sempre più distopico e dominato dall’egoismo, impossibile far passare sotto silenzio una notizia che parla, una volta tanto, di sentimenti puliti e valori sani in una cronaca ahimè dominata perlopiù da scandali, disastri… e con titoli sempre più urlati. Quanto è bastato a deciderci di pubblicare questo articolo (e mettere persino un piccolo video sul nostro profilo Facebook a conferma delle nostre parole) dedicato soprattutto a quei tanti, tantissimi che ormai non credono più a niente. O, ancor meglio a coloro che non vanno a votare perché, lontani da tempo dalla politica o vivendo un incosciente “carpe diem” – ormai quasi il 50 % degli aventi diritto! – non si rendono conto del danno che adesso farebbero a se stessi e agli altri e, senza esagerazione, all’ Italia e al mondo intero, Quelli che il più grande storico dell’antichità, Tucidide (IV sec a.C,) chiamava “idiotes”, ma che oggi sarebbe addirittura riduttivo definire così.

Fuori dall’ipocrisia del mainstream corrente, e smaccatamente filo atlantista, siamo già in un terzo conflitto mondiale che rischia di divenire nucleare, tanto che già si comincia a parlare di un possibile ritorno alla leva militare obbligatoria dei giovani: e cioè quelli che ancora beatamente credono che la guerra non li possa riguardare – o informati da slogan fallaci prendono fischi per fiaschi nelle loro proteste – ma non hanno capito che tra poco potrebbero divenire loro stessi carne da cannoni, e non quelli tra virgolette, ma quelli veri. Piaccia o no, anche se non ufficialmente, siamo già tutti immersi in una guerra globale che per ora si sente, ancora e per fortuna, solo nei costi esageratamente levitati dell’energia e delle materie prime. Pericolosamente distratti, a Bari come in altre località, da una campagna amministrativa senza quartiere e ognuno per sé, sta purtroppo passando in second’ordine che «il voto in realtà più importante, a giugno, è quello europeo». Ed è su quello che si gioca concretamente la partita del futuro del nostro Paese e del suo ruolo sulla scacchiera della geopolitica mondiale. L’Europa in pace che il Papa e Santo Karol Wojtyla creò in 28 anni di raffinatissimo lavoro diplomatico – e per inciso grazie soprattutto alla tela pazientemente ordita in giro per il Mondo dal Cardinale pugliese Francesco Colasuonno – non esiste più dopo il 20 febbraio 2022 e adesso il destino dell’Umanità è letteralmente appeso al filo della speranza della Pace. Quella pace che a parole quasi tutti i partiti – persino nuove formazioni nate ad hoc – dicono di avere nelle loro corde e programmi ma di cui si parla troppo poco e non dando il seguito che meritano i disperati e reiterati appelli della Chiesa e di Papa Francesco. La ragione per cui, anche approfittando di questa circostanza, di Pace ne parliamo noi.

Enrico Tedeschi

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