IL picco di macchie solari con connessi fenomeni magnetici e, di bombardamenti particellari verso la Terra protetta dal campo magnetico terrestre, dovrebbe verificarsi con un anno di anticipo, del   venticinquesimo ciclo iniziato nel 2020 .

In arrivo tra oggi e domani  una tempesta magnetica solare intensa.  La più violenta super tempesta solare,  si è  verificò  nel  1859 manifestandosi attraverso una grande Aurora (strisce luminose rosso-verde – azzurro), causate dallo “scontro” tra le particelle proveniente dal Sole e la atmosfera della Terra. Fu  vista perfino ai Caraibi e,   fece impazzire telegrafi  e  bussole.

Fenomeni  violenti come quello del 1859, si verificano ogni 500 anni va dettò però, che anche tempeste solari meno intense, che di norma avvengono ogni mezzo secolo possono danneggiare  satelliti, procurare blackout e interruzione delle comunicazioni su scala territoriale vastissima.

Sulla superficie del Sole periodicamente compaiono aree più scure, che gli scienziati hanno chiamato macchie e poi identificate come zone con intensa attività magnetica.

Il numero delle macchie varia ogni 11 anni.

IL  Sole è composto da  plasma cioè gas caldo ionizzato. Gas ionizzato vuol dire che contiene ioni, elettroni liberi, molecole eccitate, radicali e frammenti molecolari.

Il plasma è presente ovunque nell’universo. Quasi tutta la materia visibile è composta da plasma: il Sole, le nebulose, le stelle e le galassie.

I grandi  flussi di plasma generano all’interno del Sole campi magnetici, che si manifestano sulla superficie come macchie scure. Queste macchie solari sono  grandi quanto la Terra e sono sedi di un intenso campo magnetico, circa 10mila volte più forte del campo magnetico terrestre.

Queste macchie compaiono, a coppie con polarità magnetica opposta e concentrate lungo due linee a circa 30 gradi di latitudine sopra e sotto l’equatore del Sole.

Ogni 11 anni quindi il Sole cambia la sua polarità magnetica. Stiamo vivendo dal gennaio 2020  il venticinquesimo ciclo, che dovrebbe raggiungere il massimo quest’anno.

S’intende per tempesta solare, l’emissione dalla superficie del Sole di nubi di gas, brillamenti ed espulsione di massa coronale.

I flares o brillamenti sono aumenti di luminosità, di una zona del Sole con rilascio di una grandissima  quantità di energia. I flares rilasciano insieme alla  energia, particelle come elettroni, protoni e nuclei atomici interferendo con i segnali del GPS (Global  Positioning System), con la trasmissione e ricezione delle comunicazioni a onde corte.

Gli scienziati hanno realizzato una specie di metro di misura dei flares: i più potenti sono in classe X, poi classi M e C e ogni classe è suddivisa in nove livelli. Un flares può durare al massimo un’ora e si manifestano con maggiore frequenza durante il periodo di massima attività, che avviene all’undicesimo anno.

 Le espulsioni di massa coronale sono bolle di gas immensi e possono interferire con i dati, nei circuiti elettronici e bombardare con una dose extra di radiazioni i passeggeri, che viaggiano in aereo.

Anche le comunicazioni radio degli aerei subirebbero delle interferenze

Risulta evidente, che una società come la nostra fortemente informatizzata potrebbe subire rilevantissimi danni da un’eventuale super tempesta. 

Protoni ad alta energia raggiungono il suolo producendo neutroni, che sono in grado di oltrepassare le schermature di PC e  di satelliti. Dopo la super tempesta magnetica del 1859 passata alla storia come “evento di Carrington”, se ne ebbe un’altra anche se d’intensità minore il 13 marzo 1989 nel Quebec,  in Canada.  In circa un minuto e mezzo andò in tilt la rete elettrica, lasciando senza energia elettrica 6 milioni di persone per 9 ore e le Aurore illuminavano fino al Texas. Appare chiaro, che le tempeste solari variano di intensità, ma rappresentano fenomeni naturali invece quello, che muta è la nostra vulnerabilità a questi eventi che è tanto maggiore quanto più sviluppata è la società sul piano tecnologico. Il satellite SOHO (Solar and Heliospheric Observatory) insieme al satellite ACE (Advance Composition Exolorer) controlla,  il primo direttamente il Sole mentre il secondo controlla l’interazione, tra vento solare e campo magnetico terrestre, che ci protegge, dai “cecchini cosmici” (raggi cosmici, tempeste solari etc).  Comunque il 23 marzo scorso, il Sole ha emesso un flare di classe X, che è un potentissimo brillamento.  Resta il dato di fondo di una società la cui vulnerabilità cresce in rapporto alla intensità di tempesta solare. I costi causati da queste tempeste sono stimati dal dipartimento della difesa degli USA in 100 milioni di dollari annui.

Rappresenta il  costo dei danni causati ai satelliti militari dalle attività solari. Nel decennio  1996 /2005 le compagnie, di assicurazioni hanno speso 2 miliardi di dollari  a causa dei danni subiti dai satelliti commerciali e prodotti  dalle tempeste solari

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