Del 11 Novembre 2023 alle ore 18:03Foto SSC Bari
Meno male come è andata. Il rischio figuraccia in cui il Bari, spesso e volentieri, incorre da 115 anni a questa parte poteva essere concreto. Non vincere contro una simpatica neopromossa dal nomen gentilizio a dir poco curioso, ultima in classifica, con appena sei gol fatti e ben 23 subiti, con una sola vittoria ottenuta peraltro in casa del Lecco, altra indiziata alla retrocessione, sarebbe stato un sacrilegio. Ed invece poco ci è mancato che il Bari ci lasciasse le penne se non fosse stato per l’ennesima scommessa di Polito, Achik che in modo rocambolesco ha raddrizzato la baracca che ormai traballava e quasi crollava.
E si, perché non si può non vincere contro questo tipo di squadra, non è possibile, non si può concedere alla Feralpisalò un secondo tempo intero, no, non si può. Questa era una gara da vincere a tutti i costi e non pareggiare in questo modo.
Un’occasione sprecata anche se, per come si sono messe le cose, quando si era sotto 3 a 2 si può dire che è andata bene che non si è persa la gara, un classico per il Bari che certe gare riesce a perderle senza dignità. Non dimentichiamo tuttavia, un fallo enorme non evidenziato dall’arbitro in occasione del gol della Feralpi, una spinta ai danni di Dorval che ha visto tutto il mondo tranne l’arbitro, ed un fallo di mano da parte di un difensore lombardo, anche questo visto da tutti meno che dall’arbitro. Decisamente un arbitraggio quantomeno discutibile ma, attenzione, niente alibi: il Bari non ha vinto ed è andato vicino ad una colossale figuraccia per propri demeriti, non certo per colpa dell’arbitro, gli alibi non nascondono i limiti strutturali di questa squadra che ha sin da luglio.
Una squadra sulla carta ambiziosa come il Bari deve vincere contro il nulla della Feralpi, perché del nulla stiamo parlando con tutto il rispetto per la società solida e simpatica.
Qualcosa non ha funzionato nei movimenti, forse nella concentrazione. Mancava la determinazione, non si possono subire tre gol da quelli di Salò ultimi in classifica nell’arco di venti minuti. No, nella maniera più assoluta!
Quelli del Salò, i cui tifosi, oggi, erano non più di duecento sugli spalti del “Garilli” contro i 1500 del Bari (e, come diceva Peppino a Totò, “e ho detto tutto”) sembravano indemoniati, entravano in area troppo facilmente, evidentemente i biancorossi non erano determinati. Non si possono subire tre gol dalla Feralpi ultima in classifica in venti minuti. Un calo fisico? Non sappiamo, forse c’è stato un calo mentale.
Ma cosa sarà successo dopo l’autogol di Di Cesare? Probabilmente si son sentiti in una botte di ferro ed invece la botte era fradicia e non lo sapevano.
Marino, forse, avrebbe dovuto fare qualcosa per cambiare l’inerzia della gara, se consideriamo che la squadra di Salò (meglio chiamarla così) non crediamo sia diventata d’improvviso il Paris St. Germain, né Compagnon o Zennaro son diventati Mbappe’, no. Fatto sta che all’improvviso il Bari ha fatto fatica a contenerli, e di occasioni ce ne sono state da una parte e dell’altra.
Evidentemente il Bari è in una fase intermedia di crescita. Ad un certo punto il Bari era ad un punto dal Catanzaro, ma poi la realtà è stata un’altra. Oggi, sì, d’accordo, ennesimo risultato utile però occorre prendere atto che non è ancora una squadra forte da prime otto. Inutile girarci intorno, la realtà, almeno per adesso, è questa. Poi a gennaio chissà, potremmo parlare d’altro. Ma a noi piace raccontare la realtà e l’immediato non il futuro.
Noi preferiamo pensare che il principale imputato sia stato l’aspetto mentale. Quando si vede una difesa solida come crediamo sia il Bari, soffrire così si va oltre al fatto tecnico e tattico, è come se si sia staccata la spina. Non è possibile soffrire in questa maniera con una squadra modestissima col peggior attacco.
La nota lieta è Achik, un giocatore interessante con la capacità di calciare uno dei suoi punti di forza. Ci ha risparmiato una figuraccia storica, una di quelle assurde tipo Bari Alcamo 0-1 di 50 anni fa e che, puntualmente, capitano al Bari. Abbiamo, se non altro, salvato la faccia. Ma solo quella. Perché il secondo tempo ha demolito quanto di buono si è fatto nel primo col gol di Nasti e con altre occasioni sprecate ma soprattutto tenendo in pugno il gioco, allorquando la squadra avrebbe dovuto chiudere la partita ed invece, complice anche il rigore sbagliato da Diaw (che poi è scomparso dai radar venendo ammonito e andando vicino anche al secondo cartellino giallo), non è riuscita a dare il colpo di grazia.
Intanto i tifosi non sono per nulla sereni, oggi hanno contestato la squadra mentre rientravano negli spogliatoi, si son stancati della multiproprietà, forse era giusto arrivare ad una definizione della vendita della società in tempi più rapidi dopo – c’è da ammettere – che hanno investito molto col Bari, ma evidentemente i De Laurentiis hanno bisogno di tempo per recuperare, e nel contempo questa situazione fa andare su tutte le furie i tifosi.
Massimo LongoL’articolo Il Bari si fa rimontare dalla Feralpi e Achik evita una figuraccia storica è già apparso su Il Corriere Nazionale.

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