Nino Sangerardi

“Permane la necessità di misure organizzative e gestionali volte all’eliminazione di inefficienze e diseconomie, oltrechè al contenimento dei costi nell’ottica di un recupero dell’equilibrio economico e gestionale… L’elevato indebitamento del Gruppo verso terzi richiede un attento monitoraggio del suo valore per garantire le opportunità offerte dal ricorso al mercato dei titoli obbligazionari”.

E’ quanto evidenzia la Corte dei Conti, Sezione Controllo Enti, in merito alla gestione finanziaria, anno 2022, della Rai-Radio televisione italiana spa e altre società del Gruppo : Rai Way, Rai Cinema, Rai Com. e Rai Pubblicità.

La Rai—proprietà dello Stato con 99,56% e quota residuale in capo alla Siae, società italiana degli autori e editori– è destinataria di un canone di abbonamento avente, sostanzialmente, natura di imposta.

Grazie alla  Legge n.213/2023  è stata ridotta la misura della tariffa, inerente la Tv uso privato, da 90 a 70 euro per l’anno 2024. La stessa norma prevede un contributo alla Rai di 430 milioni di euro(anno 2024) per il miglioramento della qualità del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale sul territorio nazionale. I ricavi da canone raggiungono la cifra di 1.864,28 milioni di euro con incremento di 44,51 milioni considerato l’anno 2021.

Il costo del personale Rai, anno 2022, ammonta a 909,7 milioni di euro, i dipendenti  con rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato risulta essere di 11.16 unità. A livello di Gruppo il costo del personale è di 1.007,4  milioni, in calo di 31,2 milioni rispetto al 2021.

Cresce da 286 a 308 milioni di euro il patrimonio netto riferito al Gruppo, così come l’indebitamento che, al 31 dicembre 2022, si attesta a quota 660,5 milioni a fronte dei 573,1 milioni del 2021.

Quanto al piano immobiliare i Giudici contabili prendono “atto della integrazione di detto piano nel Piano  industriale approvato il 18 gennaio 2024. Si conferma quindi la necessità di monitorare la tempestiva e corretta attuazione del medesimo piano immobiliare”.

Inoltre si auspica la messa in opera di iniziative per la “valorizzazione degli asset dell’Azienda e la riduzione degli oneri per fitto locali. Ribadita l’esigenza della realizzazione dei previsti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sugli immobili che presentano ammaloramenti.

Ad accentuare la variazione negativa degli investimenti pubblicitari hanno contribuito l’entrata in vigore dei nuovi limiti di affollamento pubblicitario introdotti dal Testo unico dei servizi media audiovisivi. In tale contesto gli introiti  pubblicitari della Rai, di euro 531,59 milioni(590,17  mln nel 2021) presentano una diminuzione di 58,58 milioni.

In termini economici la gestione finanziaria della Rai chiude con un saldo positivo tra proventi e oneri di 65,0 milioni, il risultato economico ante poste  è comunque peggiorato rispetto al 2021: — 91,0 milioni(–58,2 milioni nel 2021).

Per quel che riguarda la situazione patrimoniale, quello netto della Rai, che è di 673,905 milioni, aumenta di 16,7 milioni nonostante la perdita di esercizio di 29,84 milioni a seguito dell’apporto determinato dalle componenti di conto economico complessivo di 45,91 milioni.

La Rai ha visto aumentare l’indebitamento finanziario netto di 50,6 milioni, che nel 2022 è di 599,3 milioni e indica uno sviluppo dei finanziamenti che l’Azienda ha reperito dal sistema bancario e finanziario.

I Magistrati rilevano “ il permanere di un indebitamento verso banche e obbligazionisti di  ammontare elevato ed invita l’Azienda a monitorarne con attenzione la dinamica al fine di assicurare la sostenibilità anche nel medio/lungo periodo”.

Nello specifico l’indebitamento del Gruppo verso terzi, al netto delle passività per leasing operativi(578,1 milioni) aumenta di euro 79,4 milioni tenendo conto dell’esercizio 2021. Per la Rai l’esposizione è variata da 447 milioni, nel 2021, a 513 milioni, per RAI WAY da 52 milioni, nel 2021, a 65 milioni :  quest’ultima in conseguenza di fabbisogni derivanti dal completamento degli investimenti per lo spostamento delle frequenze del digitale terrestre.

Organi sociali della Rai sono i seguenti : assemblea dei soci, presidente, consiglio di amministrazione, amministratore delegato, collegio sindacale.

I membri del consiglio di amministrazione sono nominati in questo modo : due da Camera deputati e Senato, due da Consiglio dei Ministri su proposta Ministro Economia e Finanze, uno da Assemblea dipendenti Rai.

Il compenso del presidente consiglio amministrazione pari a 180 mila euro annui lordi, di cui 66 mila euro come corrispettivo assembleare e 114 mila a titolo di remunerazione delle particolari cariche ex art.2389 comma 3 Codice civile.

Emolumento per ciascun consigliere di amministrazione di euro 66 mila annui lordi oltre rimborso spese, 240 mila euro annui lordi spettano all’amministratore delegato, 63 mila euro al presidente collegio sindacale e 45 mila euro a ciascun sindaco effettivo.

La relazione della Corte dei Conti è stata inviata ai presidenti di Senato e Camera dei deputati.

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