Del 28 Febbraio 2024 alle ore 21:59

di Camilla G. Iannacci

“Cieli immensi e l’universo trova spazio dentro me” canta Battisti  ne  “I giardini di marzo” e ricorda “L’immensità e gli interminati spazi” di Leopardi e “L’immensità” torna anche di un brano di Don Backy e ne “Il mondo” per Jimmy Fontana “gira il mondo come sempre… nello spazio senza fine”.

Battiato nel suo “Cariocinesi Fetus” si misura con Lucrezio “Un nucleo si divide e due sono le vite… processo forse cieco o forse illuminato da memoria senza passato, un nucleo si divide l’errore lo interrompe e dentro il meccanismo un velo che si chiama caso”.

Franco in “Anafase Fetus” va oltre l’astrofisica col suo cielo: “Varcherò i confini della terra verso immensità… sopra le astronavi verso le stazioni interstellari viaggerò” e il suo canto va dall’infinitamente piccolo al macro della Fisica ma è poesia in musica: “Clamori nel mondo moribondo. Ciuffi d’isotopi in mano, passeggio tra le particelle dei miei atomi nuclei pulsari, neutroni e quasari il mondo è piccolo, il mondo è grande” (Clamori, L’Arca Di Noè).

Le sue sono domande di carattere ontologico ‘Chi sono, da dove vengo, dove vado’ quando parla di “presenza, essenza, desideri, il bene, il male” (Chanson Egocentrique Mondi Lontanissimi) pensieri che non hanno nulla a che invidiare alle interrogazioni dei filosofi e di ogni individuo.

Il post-moderno ed il citazionismo

“L’ira funesta il mare nel cassetto le mille bolle blu… da quando sei andata via non esisto più…il mondo è grigio il mondo è blu,  Lady madonna… Ruby tuesday…. like a rolling stone…  let’s twist again” (Cuccurucucu Paloma): sono un inno al citazionismo non solo puro divertissement.

 L’inconscio e il sogno nella canzone pop

 Il sogno, al centro della psicoanalisi, in “Caffè De La Paix,1993” attraversa il verso di Battiato: “Ci si risveglia ancora in questo corpo attuale dopo aver viaggiato dentro il sonno per questo in sogno ci si vede un po’ diversi e luoghi sconosciuti sono familiari. Restano i nomi e cambiano le facce e l’incontrario: tutto può accadere”.

Ancora, in  “Caffè De La Paix, 1993”, Battiato canta: “L’inconscio ci comunica coi sogni frammenti di verità sepolte: quando fui donna o prete di campagna un mercenario o un padre di famiglia” quasi una citazione da Leibniz per il quale la percezione cosciente deriva da una molteplicità infinita di piccole percezioni inconsce, il suono è “exercitium arithmeticae occultum nescientis se numerare animi” non riconducibile a regole matematiche nella rigorosità e completezza, sempre intrise di paradossalità e indeterminatezza: la percezione cosciente deriva da una molteplicità infinita di piccole percezioni inconsce.

Nel sogno, riportato nel Fedone di Platone, il filosofo fa già musica e nel Sofista la filosofia è musica, perché evidenzia le modalità dell’accordarsi e dispiegarsi nella completezza: le relazioni fra musica e filosofia si svelano nell’eventuarsi della ‘poiesis’.

La musica: il silenzio, il suono e la bellezza

Il centro attorno a cui gravitano le forze, le diramazioni, le infinite possibilità della musica è il silenzio che è il fondamento della musica.

Il tempo musicale si disvela quale misura vuota, come se fosse bolla fullerenica che scoppia sulla superficie del silenzio.

Il suono musicale, per Eulero, sorge da vibrazioni isocrone delle onde d’aria.

L’evento della musica è il suono che si manifesta, si espande e si esaurisce: è il mostrarsi ed abnegarsi dell’evento: la musica si dà nella molteplicità indeterminata di significati in virtù della morfogenesi e delle strutture tematiche dei suoni.

La bellezza risiede nell’accadere discontinuo di suoni e silenzi ma: “Il darsi del suono, al di là della bellezza musicale, sfugge ad ogni semplificazione logica, è irriducibile ad una sistemica formale: l’eccedenza del suono non si lascia imbrigliare nelle simmetrie matematiche. La musica sfugge a logos ed epistemiche: si dà nell’indeterminato e nell’inesprimibile e si dispiega in singolarità” (Giacinto Plescia).

L’articolo La canzone pop: il mondo da Lucio Battisti e Franco Battiato a Lucrezio del “De rerum natura” è già apparso su Il Corriere Nazionale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.